La Psicoterapia si configura come una relazione di aiuto caratterizzata dalla comprensione e dalla condivisione empatica da parte del clinico verso la sofferenza e il disagio esistenziale del paziente, legato a momenti critici della vita, come un lutto, una separazione, una malattia, la perdita del lavoro, ecc.
I colloqui mirano a rafforzare la struttura psichica e la capacità di adattamento della persona, e, in condizioni di carenza affettiva e relazionale, consentono lo strutturarsi di nuove modalità relazionali.
I primi colloqui sono dedicati alla ricostruzione del contesto in cui si è sviluppato il problema e all’approfondimento di tematiche relative allo sviluppo psico-fisico, all’ambiente familiare, alle relazioni significative. In questa fase ci si può avvalere anche di strumenti psico-diagnostici (test e questionari) per avere un quadro più approfondito.
Dopo aver raccolto le informazioni sopra descritte è possibile effettuare una psicodiagnosi, ovvero un’analisi delle risorse e delle eventuali aree che possono essere migliorate, la quale viene condivisa con la persona in un colloquio dedicato alla condivisione dei risultati dei test e dei precedenti colloqui. A questa punto si valuta l’opportunità della presa in carico della persona e si progetta un percorso di intervento condiviso per la risoluzione del problema e del raggiungimento dello “stato desiderato”.
Dopo la diagnosi si valuta se sono indicati dei colloqui di psicoterapia e qualora il paziente decida di intraprendere un percorso personale, si stabiliscono degli obiettivi concreti e condivisi.
I colloqui mirano alla risoluzione del problema specifico, al rafforzamento dell’autostima, della flessibilità e delle capacità di adattamento, della gestione dello stress e alla promozione dell’assertività.
Lo psicologo si adopera per la promozione del benessere psicofisico della persona.
“Un fallimento non è uno sbaglio, potrebbe semplicemente essere il meglio che uno possa fare in certe circostanze. Il vero sbaglio è smettere di provare.”